Propongo percorsi individuali e collettivi, concepiti come laboratori esperienziali online in diretta e dal vivo, spazi protetti e aperti al tempo stesso, in cui l’immagine fotografica diventa strumento di dialogo interiore, relazione e comprensione profonda.
Ogni percorso è modulato secondo le esigenze, il ritmo e la sensibilità di chi partecipa, privilegiando un approccio processuale, non direttivo, in cui la fotografia agisce come pratica di ascolto e rivelazione. L’obiettivo non è produrre “buone fotografie” in senso tecnico, ma esplorare ciò che accade nello spazio tra lo sguardo e il mondo, tra ciò che vediamo e ciò che ci attraversa.
Nei percorsi individuali, il lavoro si orienta verso l’elaborazione di tematiche personali attraverso immagini, scrittura e riflessione condivisa. La fotografia diventa un dispositivo per mettere in forma il vissuto, accogliere l’ambivalenza, e generare nuovi modi di dirsi e vedersi.
Nei laboratori di gruppo, l’esperienza si arricchisce del confronto con l’altro: il gruppo diventa una lente plurale, uno specchio composito in cui le immagini dialogano tra loro, si rispondono, si risignificano. Le pratiche collettive facilitano il riconoscimento reciproco, l’empatia, e la possibilità di costruire narrazioni comuni a partire da vissuti singolari.
I percorsi si articolano attraverso momenti di produzione visiva, lettura e restituzione delle immagini, esercizi di scrittura, meditazioni fotografiche, visioni condivise e confronti verbali. Il metodo integra orientamento e apertura: una struttura sufficientemente solida da sostenere il percorso, ma anche abbastanza fluida da lasciare spazio all’intuizione, alla creatività ed alla sorpresa.
In questo orizzonte, l’atto fotografico non è mai neutro né casuale: diventa un gesto di cura, una forma di pensiero incarnato, un modo per abitare il mondo in modo più consapevole.